La differenza tra brioche e cornetto, spiegata bene

La differenza tra brioche e cornetto, spiegata bene

Sono le 8 del mattino, sei in uno splendido bar di Milano e ti stai godendo la compagnia dei tuoi nuovi amici conosciuti con Joiupp, l’app che ti permette di conoscere persone nuove che condividono i tuoi stessi interessi. Decidete di fare colazione e ordinate una brioche. 

Nello stesso momento, a Catania, qualcuno sta ugualmente ordinando una brioche al bar. Avete ordinato la stessa cosa? 

Probabilmente no! Infatti, come è noto la parola “brioche” si è diffusa al Nord Italia con un’accezione diversa (ed errata) del termine originale. La brioche come intesa al Nord, al Sud viene chiamata “cornetto”, e nessuno dei due è un croissant. 

Ma quali sono le differenze? Principalmente riguardano gli ingredienti, la forma e la storia. Ma vediamoli più da vicino.

Cos’è (davvero) una brioche?

Nonostante la confusione nella denominazione, una brioche si riconosce immediatamente, soprattutto se sei appena entrato in un bar siciliano. 

Come molte preparazioni di pasticceria, la brioche ha però origine francese. Si tratta di un dolce lievitato e cotto al forno, e mangiato molto spesso farcito. 

Gli ingredienti sono burro, farina, zucchero, uova, lievito, acqua e strutto, ed è molto più soffice dei suoi fratelli. Questo perché la proporzione di zucchero e burro è più alta rispetto agli altri due dolci da colazione. 

Inoltre, la sua forma è tondeggiante e nella variante siciliana presenta il famoso “tuppo” a una delle estremità. La brioche può essere farcita in vario modo: con cioccolata, creme o marmellate a seconda dei gusti. Nella variante siciliana, però, viene spesso mangiata col gelato o la famosa granita siciliana.  

Cos’è un cornetto?

Il cornetto è una specialità di pasticceria che deriva da un dolce austro-ungarico, il kipferl. Chiamato “brioche” al Nord Italia, è in realtà molto diverso. 

Si narra che sia arrivato in Italia nel 1683, nel pieno del periodo di scambi commerciali con la Repubblica di Venezia, e si trasformò in cornetto grazie ai pasticceri veneti.

Il nome deriva dal fatto che il dolce è a mezzaluna, e presenta quindi due piccole “corna” alle estremità. La sua composizione lo distingue dalla brioche: il cornetto è infatti a base di farina, burro, uova, acqua e zucchero, con l’aggiunta del tuorlo d’uovo spalmato sulla superficie per renderlo dorato e croccante. 

Re della colazione all’italiana, il cornetto si presenta più croccante e sfogliato, farcito con creme di vario gusto oppure vuoto. Nel Belpaese è ormai una tradizione: è perfetto per dare la carica al mattino, accompagnato da un ottimo cappuccino.

Perché è diverso da un croissant?

Un cornetto non è uguale a un croissant. Sebbene rappresenti anch’esso una deriva del kipferl viennese, nasce successivamente, nella Francia del 1838. Gli ingredienti sono gli stessi del cornetto, tranne uno: le uova.

L’assenza delle uova permette al gusto del burro di prevalere, determinando il suo gusto caratteristico. Il croissant è anche più sfogliato e leggero rispetto al cornetto all’italiana, e non viene quasi mai consumato con creme dolci, per quello esiste il pain au chocolat

La ricetta del croissant prevede infatti meno zucchero rispetto alla variante italiana, e si presta quindi ad essere consumato in una colazione salata, farcito con salumi o formaggi, o in un tradizionale brunch con salmone, verdure e crema spalmabile al formaggio.

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