È capitato a tutti almeno una volta di passeggiare nel centro di Milano. A seconda di dove si è, si spunta in piazza Duomo da angolazioni diverse: anche le uscite della linea rossa della metro sono tantissime e, a seconda di quale si sceglie, il panorama è sempre diverso.
Una cosa, però, è sempre presente: il Duomo, imponente e maestoso, appollaiato al centro della grande piazza. Attorno a Duomo, però, altri splendidi edifici raccontano la loro storia. È tutta questione di saperla osservare e leggere.
È il caso della leggendaria Galleria Vittorio Emanuele, o del famoso Museo del Novecento. Ma non solo: su un fianco del Duomo, imponente e al tempo stesso aggraziato, si posa in tutta la sua bellezza il Palazzo Reale. Spesso ignorato dai passanti, troppo impegnati ad ammirare le maestose vetrate e guglie del Duomo, il Palazzo Reale racconta una storia tutta sua.
Ma qual è? E perché attira così tanti visitatori ogni giorno?
Palazzo Reale: la storia dentro la Storia
Ricostruire la storia di Palazzo Reale significa ricostruire quella di Milano e dei suoi abitanti: Palazzo Reale è infatti legato a doppio filo alla storia e allo sviluppo della città.
Nato come palazzo di governo, soggetto a bombardamenti, venne poi utilizzato come sede principale delle più belle mostre d’arte. Situato in una zona strategica, viene visitato tutti i giorni da milioni di persone.
Se si visita Milano, insomma, è una tappa fissa.
Alle origini: il Palazzo del Governo
Inizialmente, è chiamato Palazzo del Broletto: durante il Medioevo, viene utilizzato come Municipio, luogo cioè destinato ad ospitare le assemblee e il governo della città. Viene definito poi “Vecchio”, per contrapporsi al Broletto “Nuovo”, l’attuale Palazzo della Regione.
Il ruolo amministrativo del Palazzo si consolida con i Visconti prima (1395-1447) e con gli Sforza poi (1450-1535). Sebbene la loro residenza ufficiale fosse il Castello Sforzesco, i reali avevano necessità di avere un altro palazzo, più amministrativo e più conforme alle corti rinascimentali.
Nel 1535, a Milano arrivano gli spagnoli, che ristrutturano e ampliano l’edificio. Ci costruiscono anche un teatro interno, il primo di Milano, che viene poi demolito poi nel Settecento, a favore della costruzione del Teatro alla Scala.
Con l’arrivo degli austriaci, nel corso della seconda metà del XVIII secolo, Palazzo Reale viene rinnovato e ristrutturato sotto diversi punti di vista. La parte rinnovata maggiormente è senza dubbio la parte esterna, che è rimasta invariata ancora oggi.
Sotto al successivo governo napoleonico, il Palazzo prende il suo attuale nome e, a partire dal 1805, con la dominazione dei Savoia, viene abbellito dalle opere architettoniche di artisti del calibro di Andrea Appiani e Pelagio Pelagi e da un giovane Francesco Hayez.
Unità d’Italia e ferite di guerra
Dall’Unità d’Italia (1861), Milano perde il suo status di Capitale. I Savoia si muovono altrove e l’ultima vera visita ufficiale al palazzo risulta essere quella del Presidente americano Wilson, nel 1919.
Dopo la Grande Guerra, il Palazzo viene ceduto al Comune. Nel 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, subisce pesantemente i numerosi bombardamenti che si susseguirono durante gli anni del conflitto, e le perdite sono ingenti.
La maggior parte delle splendide sale vengono o scoperchiate, distrutte, o rovinate dalle intemperie meteorologiche successive ai bombardamenti.
Da centro amministrativo a custode
Nel 1929, Palazzo Reale ospita la prima mostra della sua Storia. Nel cinquantesimo anniversario della sua morte, le opere di Tranquillo Cremona vengono esposte nelle splendide sale del Palazzo, per celebrare la splendida opera del pittore pavese.
La prima vera mostra, però, ha luogo nel primo dopoguerra: nel 1951, il Palazzo ospita una leggendaria mostra su Caravaggio, voluta da Roberto Longhi, noto storico dell’arte e critico italiano.
Da allora, la voglia di riscatto della città spinse il Comune ad occuparsi più attivamente del lato socio-culturale di Milano. In pochi anni, vennero allestite mostre di artisti del calibro di Van Gogh e Pablo Picasso, che volle esplicitamente allestire il suo Guernica in una delle sale distrutte dai bombardamenti.
Da allora, Palazzo Reale venne ristrutturato più volte, grazie all’impegno continuo del Comune di Milano.
Grazie ai lavori, il Palazzo ha recuperato molte delle sue stanze distrutte dai bombardamenti, restituendo all’edificio parte del suo antico splendore.
Ancora oggi, nelle stanze del Palazzo si possono ammirare mostre temporanee di rara bellezza: da Monet, a Picasso, a Piero Manzoni, fino ad arrivare ai futuristi e a Caravaggio, il Palazzo è da decenni uno dei poli culturali di Milano.
Accanto ad uno dei monumenti più belli del mondo, si erge un custode di meraviglie che viene molto spesso ignorato. Per scoprire quali capolavori contiene, basta varcare la sua soglia in stile neoclassico e immergersi in qualche ora di arte.
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