Tutto sulla tequila: il suo legame col Messico e l’importanza dei pipistrelli

Tutto sulla tequila: il suo legame col Messico e l’importanza dei pipistrelli

Quando dici tequila, dici Messico.

Non solo perché è l’unico posto dove può essere prodotto, ma perché le sue origini e la sua storia iniziano proprio in Messico, e da lì prendono piede. 

Il clima tropicale e la presenza della particolare pianta da cui ha origine rendono questo alcolico difficile da produrre fuori dal paese. 

Ma qual è la sua storia? E quali i cocktail più buoni a base di tequila?

La nascita della tequila

A differenza di molti altri distillati come il Rum, la tequila non si produce a partire da cereali, frutti tropicali o tuberi, ma dalla fermentazione di una particolare pianta chiamata agave blu, originaria del Messico. 

Si dice infatti che questa pianta venisse usata già da tempo dai nativi del posto, ancora prima che approdassero i coloni spagnoli. 

Non era usata solo per cibarsene: l’agave è utile anche nella costruzione di barriere, nella produzione di carta, tessuti, tegole. Veniva quindi utilizzata per moltissime cose prima di essere impiegata per la produzione di uno dei distillati più consumati del mondo. 

Furono i nativi a produrla per primi, e i conquistadores spagnoli ad ottimizzarne il processo di produzione. Si narra infatti che, giunti in terra straniera, questi finirono il brandy, e decisero quindi di produrre un liquore partendo dalla fermentazione dell’agave, molto diffusa in quella zona.

Come si produce, quindi, la tequila?

Si raccoglie innanzitutto l’agave, appunto, dalla quale viene estratta la parte centrale, ricca di zuccheri, chiamata la piña. Questa viene quindi cotta a vapore a 80°C/90°C per circa 40 ore.

Successivamente avviene la pressatura per estrapolare l’aguamiel, una sostanza semi densa composta prevalentemente da fruttosio. Si aggiungono poi i lieviti e si lascia fermentare l’estratto di agave per diversi giorni prima della fase successiva. 

Da qui, si passa alla distillazione che darà vita alla tequila vera e propria: le tipologie più pregiate subiscono poi un processo di maturazione in botti di quercia per un periodo che va dai 2 ai 12 mesi. Dopo questa fase, la tequila è pronta per arricchire i nostri cocktail!

Cosa c’entrano i pipistrelli?

In molte delle coltivazioni messicane di agave, i pipistrelli svolgono una funzione fondamentale. Questi, infatti, contribuiscono all’impollinazione e quindi alla crescita e alla riproduzione della pianta, oltre che per la garanzia dell’equilibrio dell’ecosistema. 

Altre varietà di pipistrelli sono di sostegno alle coltivazioni, poiché ogni notte si cibano di una quantità di insetti che minacciano la loro crescita e riproduzione. La loro presenza è quindi importantissima: non danneggiano le coltivazioni e contribuiscono a proteggerle.

Come riconoscere una tequila di qualità?

La spia di una tequila di qualità è l’indicazione, sull’etichetta, che è stata prodotta con un 100% di agave

Secondo le regole ufficiali messicane, un distillato può definirsi tequila se contiene almeno il 51% di agave. Le bottiglie meno pregiate si fermano lì, diluite con altri tipi di zucchero, quando una tequila è invece di ottima qualità, il livello di purezza si attesta invece al massimo. Quindi, per essere certi di bere un ottimo prodotto, basta leggere attentamente l’etichetta!

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