Cena al buio: alla riscoperta dei 5 sensi

Cena al buio: alla riscoperta dei 5 sensi

Ti sei mai domandato a quale dei cinque sensi saresti disposto a rinunciare? Udito, vista, tatto? 

Gli specialisti della cucina rispondono per noi: la tradizione della cena al buio è ormai diffusa in tutto il mondo, permettendoci di rinunciare alla vista solo per il tempo di una cena, immedesimandoci nei panni di una persona non vedente. Oltre che particolare, è anche un’esperienza educativa, capace di farci comprendere cosa voglia dire essere ipovedenti.

Ma come funziona una cena al buio?

Una cena al buio è un’esperienza enogastronomica da fare col partner o con amici, per vivere una cena attraverso altri sensi che non siano la vista, amplificandone in questo modo altri, come il tatto e il gusto

Tipicamente, la cena inizia con l’ingresso in una sala completamente buia, nella quale si viene guidati da camerieri ipovedenti o non vedenti. 

Inizialmente, vengono ritirati tutti i dispositivi elettronici che possano rovinare l’atmosfera della sala, e in modo che i commensali non possano scattare fotografie con il flash, che possano rovinare l’esperienza sensoriale.

Una volta seduti, il cameriere spiega dove sono le posate, il piatto e il bicchiere, e da lì inizia l’esperienza sensoriale più particolare che potreste mai provare.

Durante una cena al buio portate sono solitamente fisse, e vengono servite in porzioni non troppo abbondanti, in modo da far consumare il pasto in un sol boccone.

I quattro sensi rimanenti sono immediatamente stimolati: col tatto si tocca tutto ciò che c’è vicino per capire dove si trovano le posate, i bicchieri, il piatto; con l’udito si ascolta quello che hanno da dire le persone vicine a noi tramite l’udito, con l’olfatto si cerca invece di capire che cibo si ha davanti, col gusto si assaporano piatti sconosciuti. 

Non potendo vedere, tutti gli altri sensi si accentuano. E anche se il menù è sconosciuto, la serata è un’esperienza godibile e diversa dal solito.

La cena è tutta anche una questione di fiducia: devi fidarti di chi ti sta accanto e soprattutto dei camerieri che ti portano i piatti, devi lasciarti andare per scoprire un nuovo modo di vedere il mondo, senza vederlo con gli occhi, ma utilizzando tutti gli altri sensi. 

A fine serata, il personale fa abituare di nuovo gli ospiti gradualmente alla luce, molte volte accendendo delle candele o esponendoli a luce soffusa e graduale.  Alla fine, viene spesso chiesto ai commensali di scrivere su un foglio quello che hanno assaporato durante la cena: ma non sottovalutate la sfida, indovinare è tutt’altro che semplice!

Lo sapevi?

Come con le cene con delitto, a Milano alcuni istituti e ristoranti organizzano delle cene al buio. Se vuoi provare a fare un’esperienza diversa rispetto a tutte quelle che hai fatto finora, una cena al buio fa per te!

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