In tutto il mondo, il 26 febbraio di ogni anno, si celebra il World Pistacchio Day in onore della frutta secca a guscio dal caratteristico colore verde.
Mangiato abbinato a dell’ottima mortadella, in un dolce, o semplicemente sgusciato e salato, il pistacchio è un frutto che fa impazzire grandi e piccini, e che negli ultimi anni è tornato in auge nelle nostre pasticcerie e nei nostri ristoranti.
Chi non conosce il famoso pistacchio di Bronte, qualità tutta siciliana? Si pensi che è talmente apprezzato che è la qualità più costosa sul mercato, ed viene riconosciuto a livello nazionale col marchio DOP, nel 2009.
Ma da dove viene il pistacchio? E perché è così amato?
La pianta ha origini antiche, e la sua coltivazione risale a migliaia di anni fa. Si pensa, infatti, che l’origine vera e propria del pistacchio sia da ricollegare al Paleolitico: le prime tracce risalgono infatti al 6760 a. C, in Giordania.
Si dice infatti che nel X secolo a.C., gli Assiri lo considerassero un alimento adatto solo a pochi eletti, mentre nel Vangelo si narra che fosse portato in dono ai Faraoni egizi accompagnato da altri doni.
Furono però i greci e i persiani a contribuire maggiormente alla sua diffusione e, nel corso dei secoli, la coltivazione del pistacchio si estese in altre regioni del mondo, come la Turchia, la Siria, la Grecia, l’Egitto e l’Italia.
In Sicilia si pensa che questo frutto sia approdato nell’827 con gli arabi, e che da lì sia poi sbocciata la nota storia d’amore con la città di Bronte. Non a caso, in dialetto brontese, i termini “frastuca” e “frastucara”, che indicano rispettivamente il frutto e la pianta del pistacchio, derivano proprio dalla lingua araba.
Dall’Asia Minore, il frutto ha subito un grande boom in tutto il mondo a partire dal 1873, quando la sua diffusione arrivò a toccare le coste degli Stati Uniti, dell’Australia e del Messico.
Con questo, iniziarono a svilupparsi le diverse varietà come le conosciamo oggi: il pistacchio di Bronte, ad esempio, rappresenta solo l’1% della produzione mondiale, ma è una nicchia di eccellenza. Le varietà oggi diffuse sono ben 11, e si possono trovare in quattro aree geografiche diverse.
Quali sono, quindi, le varietà più diffuse?
Ci sono diverse tipologie di pistacchi diffuse in tutto il mondo. Alcune delle varietà più comuni e diffuse includono:
- Pistacchio di Bronte: originaria della Sicilia, è considerata una delle varietà più pregiate al mondo;
- Pistacchio Kerman: originaria dell’Iran, è nota per il suo sapore dolce e la sua dimensione più grande;
- Pistacchio di Antep: proveniente dalla regione di Gaziantep, in Turchia, questa varietà è caratterizzata dal suo sapore dolce e dalla sua forma allungata;
- Pistacchio di California: è la varietà più coltivata al mondo e proviene dalla California, negli Stati Uniti;
- Pistacchio di Siria: questa varietà proviene dalla Siria, ed è caratterizzata dal suo sapore intenso e dal guscio rosso scuro;
Gli usi dei pistacchio: dolce, salato e non solo
Il pistacchio è un ingrediente molto versatile, usato da cuochi e pasticceri per le più disparate preparazioni.
L’uso più comune quando si parla di pistacchio è nella realizzazione di dolci. Questa tipologia di frutta secca può infatti essere facilmente trasformata in una crema liscia o in granella, da usare nella preparazione dei dolci più disparati. Chi non ha mai assaggiato un ottimo gelato, dal caratteristico colore verde?
Anche nei cibi salati va per la maggiore. Dalla pasta al alle insalate, fino ad arrivare al pesce e alla carne: Il pistacchio è talmente versatile da poter essere trasformato in qualsiasi cosa, da granella, a salsa, fino ad arrivare al pesto.
Questo frutto viene poi consumato anche nella sua forma più naturale, e quindi come semplice frutta secca. È un frutto ricco di proteine, fibre, vitamine e antiossidanti. È ottimo per il controllo dei livelli di colesterolo e per la fortificazione delle ossa.
Uno degli usi meno conosciuti e diffusi di questo alimento è però senza dubbio sulle bevande. Il latte di pistacchio è una bevanda vegana e completamente senza lattosio. Viene prodotto macinando i pistacchi tostati, e il tutto viene mescolato con acqua e altri ingredienti come zucchero, vaniglia e sale. Il tutto viene poi frullato per rendere la bevanda liscia e omogenea.
Viene utilizzato come sostituto del latte in moltissime preparazioni diverse, come smoothie e cappuccini, ed altre bevande senza lattosio e ad alto contenuto nutrizionale.
Lo sapevi?
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